Serve un’unica regia
di Giuseppe Guerriero
Nelle riunioni di preparazioni alla Giornata della stampa e a questo volumetto, che ne è la sintesi, abbiamo parlato molto di un Coordinamento nazionale in merito alla stampa di categoria. Io, sono favorevole. Ritengo sia importante concordare delle linee di azione comunicative affinché i contenuti tecnici ed istituzionali siano veicolati in modo uniforme nei vari contesti locali. La strategie di andare tutti nella stessa direzione è la migliore per raggiungere gli obiettivi della categoria.
Potrebbe esistere, certo, un pericolo di autonomia dei Collegi, su cui voglio fare subito chiarezza, forse ripetendo quello che scriveranno altri colleghi. Non va tolta autonomia alle testate locali, poiché le notizie ed i temi e le problematiche di una regione o di una provincia sono diversi da zona a zona. Si tratta piuttosto di veicolare la stessa informazione tecnica o politica in modo corretto, contestualizzandola con quella realtà.
E qui mi collego alla rivista tecnica di eccellenza: serve una rivista tecnica di eccellenza? Io credo di sì ma ad un patto, anche qui lo dico con estrema chiarezza: questa non si deve occupare né di politica né di previdenza, dato che questi due aspetti spettano esclusivamente al Consiglio nazionale e all’Ente di previdenza e – altro elemento chiave − questo prodotto d’eccellenza deve essere diffuso con una giusta regia nel territorio.
Se lo teniamo chiuso a chiave nella categoria, lo depotenziamo e lo rendiamo inutile. Ma, attenzione, non basterà che arrivi a destinazione: se rimane sul tavolo dell’architetto, dell’ingegnere di quel Comune, arrivata casualmente dal cielo, sarà anche una rivista tecnica d’eccellenza ma non se ne accorgerà nessuno. Finirà nel cestino. Un prodotto si vende al supermercato se è sostenuto da una campagna pubblicitaria e, dunque, ben venga la rivista di eccellenza ma sostenuta da un opportuna strategia. Insisto su questo concetto un po’ preso dal linguaggio dei mass media: il prodotto d’eccellenza dobbiamo metterlo nel supermercato dell’informazione come prodotto genuino ma sostenuto da una regia unica, che deve essere nelle mani del Coordinamento. Prima di partire bisogna individuare le risorse, gli obiettivi, la platea, i finanziamenti, la rete di spedizione.
A mio giudizio, un coordinamento forse farà bene anche al portafoglio. Non tutti i Collegi possono affrontare le spese di una propria pubblicazione e la conduzione di un organo informativo è onerosa, tanto più per noi periti industriali con a disposizione una formazione tecnica che non ci permette di essere né scrittori né giornalisti. Per esempio i geometri nel Lazio, pur essendo molto più numerosi di noi, pubblicano un’unica rassegna coordinata in tutta la Regione, fondendo le loro forze col Consiglio nazionale. In questo modo, il Consiglio nazionale e l’Ente di previdenza sono presenti nelle istituzioni sul territorio.
Allora, qual è la ricetta per sostenere la stampa e la comunicazione dei periti industriali? Rivista unica politica di categoria, rassegna stampa per tutti i periti industriali, rivista unica di previdenza e rivista tecnica di eccellenza. Se in tutte le regioni d’Italia, indipendentemente dalle possibilità del singolo Collegio, lontano da competizioni, si unissero le forze locali in un Coordinamento nazionale per la stampa e la comunicazione, ritengo che ciò sarebbe un supporto degno alla figura del perito industriale.
Ovviamente non vivo su Marte e capisco bene le questioni del territorio. Proprio per questo, però, una regia più capillare su tutto il territorio potrebbe sostenere il rapporto di fidelizzazione tra iscritti e Collegi proprio attraverso il supporto di prodotti di qualità.
Vorrei concludere sul rapporto tra comunicazione e nuove tecnologie. Sono affascinato dall’argomento: il rapporto tra la trasmissione scritta su carta e quella via Web, l’uniformità dei titoli sui giornali da quando esistono i siti on line, la questione del rapporto tra informazione mordi e fuggi e quella di approfondimento. Io però ho un dubbio: sono queste le questioni che ci riguardano? Sono queste le questioni all’ordine del giorno? Forse i periti industriali hanno un problema ancora più di grado elementare: i nostri professionisti ricevono Folio, Eppinforma e dopo mesi alcuni non li hanno neanche aperti. Non hanno tempo. A loro interessa la notizia flash sul fatto istituzionale e l’approfondimento lo faranno successivamente in base alle singole esigenze e specializzazioni. Se sono perito meccanico posso essere interessato ad approfondire notizie diverse da quelle del perito elettronico, tecnico o edile. Ho apprezzato la Rassegna stampa che il Consiglio nazionale dedica alla categoria. Personalmente consulto la rassegna stampa, leggo le notizie flash, poi potrò leggere Italia Oggi, Il Sole24Ore o Il Corriere della Sera mentre sto in treno o mentre sto al mare. Noi riceviamo, ma non apriamo e non leggiamo.
In realtà abbiamo bisogno del sistema Web per avere la notizia in tempo reale: Internet è il nostro futuro di informazione. Con Internet possiamo leggere le notizie flash, eseguire archiviazioni mirate ed approfondimenti mirati, vuoi che siamo al centro della città, vuoi che siamo sul cucuzzolo della montagna. Il Web ha fatto diventare tutto centro, tutto villaggio globale e con Internet dobbiamo fare i conti.